Il recente accordo con Antonella Clerici – che resterà in Rai per i prossimi due anni per la “modica” cifra di 3,6 milioni di euro – non ha messo tutti d’accordo.
Tra questi c’è il consigliere Nino Rizzo Nervo, che si è sfogato sul Corriere Della Sera:
Sono deluso che un’artista cresciuta e maturata in Rai non si sia resa conto del momento che sta attraversando l’azienda. Mi sarei aspettato maggior collaborazione. A un certo punto della trattativa mi sono anche domandato: ma se noi non lo rinnoviamo la Clerici cosa fa la prossima stagione televisiva? Non dimentichiamo che con l’Isoardi La prova del cuoco non ha diminuito ascolti o ricavi pubblicitari. La forza è del format e del marchio.
E, ancora:
Con la Clerici abbiamo giocato sulla difensiva per non perderla. Ma le aziende che fanno tv sono poche e hanno loro la maggior forza contrattuale. Dovremmo calmierare i cachet degli artisti che con le loro richieste non considerano il mercato. Non si rischia. Nemmeno sui nuovi volti, non si fa vivaio. Ma non dimentichiamo che uno come Bonolis è partito dalla tv dei ragazzi. Io avrei adottato la linea del contenimento costi complessivi, riconfermando tutti vecchi contratti ma decurtati del 15%. Anche a costo di perdere qualcuno.
Dello stesso parere è Antonio Verro del Pdl:
Non ho gradito il tira e molla. Dalla Clerici mi sarei aspettato maggior riconoscenza e senso di responsabilità.
Va ricordato che, nonostante l’accordo sia stato raggiunto, il contratto non è ancora stato firmato. Che si prospetti un cambio all’ultimo momento? Ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane.
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